
Rent to buy, conviene davvero?
Rent to buy, conviene davvero? Ecco come funziona e perché non è "esploso" in Italia
Sintesi: Come funziona il Rent to Buy
Il rent to buy è una formula di vendita immobiliare con riscatto, simile al leasing automobilistico. Introdotto dal D.L. 133/2014 Sblocca Italia, permette di affittare un immobile con la possibilità di acquistarlo in futuro, scalando una parte dei canoni versati dal prezzo finale.
Meccanismo di funzionamento
Un esempio pratico: per un immobile da 200.000 euro, si stipula un contratto con canone mensile di 1.200 euro, suddiviso in 600 euro di affitto e 600 euro di acconto. Dopo un massimo di 10 anni, l'acquirente può riscattare la casa, detraendo gli acconti già versati dal prezzo finale. I canoni di affitto non vengono rimborsati.
Se l'acquirente rinuncia all'acquisto, può recuperare gli acconti versati e continuare a vivere nell'immobile da inquilino. Il proprietario può riottenere la casa solo attraverso una procedura di rilascio.
Aspetti contrattuali
- Il contratto è stipulato davanti a notaio e trascritto per garantire protezione all'acquirente.
- Durata massima: 10 anni.
- Spese ordinarie e TARI a carico dell'acquirente, mentre il proprietario paga IMU e spese straordinarie.
Situazione attuale
Nonostante un iniziale interesse nel 2015, la formula è poco diffusa:
- I venditori preferiscono tempi di pagamento più brevi.
- Gli acquirenti vogliono diluire il pagamento nel tempo e ottenere una maggiore quota del canone come acconto.
- Il mercato fatica a proporre questa opzione, con pochi annunci espliciti.