Superbonus: 123 miliardi sprecati
Superbonus: 123 miliardi sprecati per efficientare solo il 4% degli edifici residenziali
La CGIA fa i conti: costi enormi per pochi benefici. Solo una piccola percentuale di immobili ha usufruito del bonus, mentre il costo per lo Stato è stato sproporzionato. Le critiche sollevano dubbi sull'efficacia e l'equità dell'intervento.
La CGIA di Mestre boccia il Superbonus: enormi costi pubblici per pochi benefici. Solo il 4% degli immobili italiani è stato coinvolto, mentre la spesa ha superato i 6 punti di PIL.
Un intervento costoso e inefficace
La CGIA di Mestre ha espresso una valutazione fortemente critica del Superbonus, definendolo un flop sotto vari punti di vista. Con una spesa complessiva di 123 miliardi di euro, la misura ha portato a risultati ben al di sotto delle aspettative: solo il 4% degli edifici residenziali italiani è stato efficientato.
Nonostante l'impatto negativo sui conti pubblici stia lentamente diminuendo, i benefici ottenuti sono considerati minimi rispetto agli enormi costi sostenuti. Il provvedimento non è riuscito a coinvolgere una fetta significativa del patrimonio immobiliare italiano, fallendo anche nel migliorare il benessere delle famiglie più vulnerabili.
Benefici limitati, costi elevati
Secondo la CGIA, il Superbonus ha interessato principalmente i proprietari di immobili ad alto reddito, lasciando indietro chi avrebbe avuto maggior bisogno di interventi di efficientamento energetico. L'aver speso più di 6 punti di PIL per un numero così ridotto di abitazioni ha suscitato forti critiche, specie in vista della prossima legge di bilancio che imporrà sacrifici alla popolazione. Inoltre, diversi esperti ritengono che i benefici ambientali non giustifichino l'enorme investimento: la Banca d'Italia stima che i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni potrebbero compensare i costi solo in un arco di 40 anni.
Occasione mancata per la giustizia sociale
La CGIA suggerisce che, se le risorse fossero state impiegate diversamente, sarebbe stato possibile ottenere risultati migliori sia sul fronte economico che sociale. Con gli stessi fondi, si sarebbero potuti costruire 1,2 milioni di nuovi alloggi pubblici, migliorando significativamente le condizioni abitative per le fasce sociali più deboli. Invece, il Superbonus ha finito per favorire chi già possedeva immobili, amplificando le disuguaglianze esistenti e mancando un'importante opportunità di giustizia sociale.
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