E' obbligatorio registrare il preliminare?
Compromesso: conviene registrare il contratto o è meglio fare solo una scrittura privata? Quanto costa registrare un contratto preliminare?
Chi decide di comprare casa e lo fa firmando prima il cosiddetto compromesso (ciò che tecnicamente si chiama contratto preliminare) si pone spesso un interrogativo: esiste l'obbligo di registrazione del preliminare? Conviene registrare questa scrittura privata o basta firmarla? Nel primo caso quanto costa registrare un contratto preliminare?
Partiamo da una premessa: la registrazione del compromesso è obbligatoria. Non è, quindi, consentito scegliere se eseguirla o meno.
Si potrebbe, in teoria, evitare di firmare il contratto preliminare per stipulare direttamente il contratto definitivo di compravendita (il rogito), ma sarebbe rischioso e molto difficile.
Come vedremo a breve, infatti, il preliminare garantisce di giungere con tranquillità dinanzi al notaio con tutti i documenti necessari, “bloccando” nel frattempo l'affare. Dall'altro lato è anche vero che la mancata registrazione del compromesso implica solo un'evasione fiscale minore, peraltro difficilmente accertabile se le parti, dopo di esso, giungono alla regolare stipula della compravendita.
Il contratto preliminare deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate?
Come anticipato, il contratto preliminare, una volta firmato, va registrato. La registrazione non è altro che la presentazione (in via telematica) del contratto all'Agenzia delle Entrate con il pagamento dell'imposta di registro.
La legge fissa un termine entro cui deve avvenire tale adempimento: 20 giorni dalla sottoscrizione oppure 30 giorni se il contratto è redatto con l'intervento di un notaio (ossia o con scrittura privata autenticata o con atto pubblico).
Che succede se il contratto preliminare non viene registrato?
La mancata registrazione del compromesso implica un'evasione fiscale di minor conto che darà luogo a un eventuale accertamento fiscale. Chiaramente, affinché ciò avvenga è necessario che l'Agenzia delle Entrate sia al corrente dell'esistenza del compromesso, prova che non è facile raggiungere se l'esistenza del compromesso non viene citata nel contratto definitivo di compravendita.
A chi spetta pagare la registrazione del compromesso?
Fonte: laleggepertutti.it