Quanto costa mantenere una seconda casa
Quanto costa mantenere una seconda casa, al mare oppure in montagna? Per molti italiani un immobile di proprietà in una località di villeggiatura rimane uno dei sogni più ambiti. La possibilità di godersi le vacanze senza precisi vincoli temporali, oppure senza doversi sobbarcare gli oneri di una struttura ricettiva, rappresenta una delle motivazioni che spingono tante famiglie a investire su queste abitazioni. Ma quanto costa mantenerle?
Molto dipende dall'ubicazione della seconda casa - al mare, in genere, si spende di più - e per quanto a lungo la si sfrutta durante l'anno. In ogni caso, bisogna mettere in conto una spesa media tra i 3.000 e i 5.000 euro all'anno.
Quali sono le spese tipiche di una seconda casa
In linea generale, si dovranno prendere in considerazione:
- le tasse, come ad esempio IMU, TASI e TARI;
- le spese relative alle utenze di acqua, luce, gas e, se presente, connettività internet;
- i costi di manutenzione - ordinaria e straordinaria - sia dell'edificio che dell'eventuale giardino;
- le spese condominiali, se la seconda casa è un'unità immobiliare inserita in un condominio;
- spese aggiuntive, come ad esempio assicurazioni, sistemi di videosorveglianza e molto altro ancora.
Considerando sia l'IMU che la TARI, la spesa annuale può ammontare tra i 400 e gli 800 euro l'anno.
Naturalmente, non si può usufruire della propria casa - al mare o in montagna - senza avvalersi di tutte le relative utenze. In questo caso, non bisogna considerare unicamente i consumi effettivi, bensì anche tutti gli altri costi fissi - come, ad esempio, gli oneri di distribuzione - che compongono la bolletta. Una spesa che sarà sempre presente, anche nei mesi in cui non si usufruisce dell'abitazione.
Di norma, bisognerà prestare attenzione a :
- energia elettrica;
- metano;
- acqua potabile;
- connettività internet.
In media, la spesa per le utenze è compresa tra gli 800 e i 1.000 euro all'anno, a seconda di quanto tempo si trascorre effettivamente nella casa di villeggiatura.
La spesa per la manutenzione ordinaria non è semplice da prevedere, anche perché dipende dall'effettiva necessità, non trattandosi di un esborso ricorrente. All'interno della manutenzione ordinaria, invece, vi possono rientrare:
- controllo annuale della caldaia e delle canne fumarie;
- gestione del giardino;
- riparazione o sostituzione degli elementi consumabili, dalle lampadine agli elettrodomestici;
- pulizia e riverniciatura delle pareti;
- spese di pulizia e igienizzazione degli ambienti.
Sempre in linea generale, la spesa annuale potrebbe assestarsi fra i 500 e i 900 euro, con degli ovvi picchi nelle annate in cui è necessario eseguire lavori di manutenzione ordinaria.
Non sempre la seconda casa è rappresentata da un villetta o da un edificio monofamiliare, spesso e volentieri si acquistano anche unità immobiliari all'interno di condomini e, quindi, bisognerà mettere in conto anche le spese condominiali.
Di norma, le spese condominiali includono:
- le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni dell'immobile, come scale, corridoi, androni e giardini;
- i costi di illuminazione degli spazi esterni e delle parti comuni;
- la spesa relativa all'ascensore, se presente;
- la propria quota di consumi di acqua, se il contatore è centralizzato;
- la propria quota di consumi per il riscaldamento, sempre se centralizzato;
- il servizio di portineria, se presente;
- le spese di amministrazione condominiale.
In linea generale, si dovrà considerare una forbice tra i 500 e i 1.500 euro all'anno.
Infine, bisognerà prendere in considerazione anche tutti gli altri oneri che possono pesare sulla gestione di un immobile adibito a seconda abitazione, a seconda delle proprie necessità. Ad esempio, fra gli extra si possono considerare:
- eventuali polizze assicurative sull'immobile;
- sistemi di monitoraggio e sicurezza da remoto, in abbonamento;
- servizi di sorveglianza attiva e passiva sul posto;
- costi relativi al custode, se si decide di avvalersene, nei mesi in cui non si è presenti.
Le voci di spesa sono le più disparate, in media si possono considerare tra i 200 e i 1.000 euro all'anno, a seconda dei servizi scelti.
Certamente a queste spese fa da contraltare la possibilità di usare la casa al mare da maggio a settembre o la casa in montagna sia in inverno che in estate.
Inoltre gli immobili turistici poi sono facilmente affittabili, con ottime rese (dal 5 al 10% annuo)
Infine si rivalutano meglio di ogni altro asset e permettono il recupero di quanto investito in tempi rapidi.
Perchè la casa è sempre la casa, soprattutto per noi italiani.
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